CuoreLivelli di colesterolo nel sangue: come tenerli sotto controllo

Livelli di colesterolo nel sangue: come tenerli sotto controllo

Il colesterolo è un componente essenziale delle membrane cellulari ed è il precursore di ormoni steroidei e acidi biliari. Sarà necessario proteggere la salute del cuore evitando che i livelli di colesterolo nel sangue si alzino eccessivamente.  

Da qui, insieme ai trigliceridi, è riversato nella circolazione sanguigna in direzione dei muscoli per produrre energia. Il colesterolo non è solubile nel sangue, per cui non può circolarvi se non legandosi a lipoproteine: dei composti di biomolecole volti al raccoglimento e trasporto di lipidi, in particolare trigliceridi e colesterolo.

Cosa sono le lipoproteine e qual è la loro funzione?

Le lipoproteine possono essere distinte in lipoproteine ad altà densità (HDL) e a bassa densità (LDL). A seconda delle lipoproteine cui è legato, si distingue in: “colesterolo buono” (legato alle lipoproteine ad alta densità HDL) e “colesterolo cattivo” (legato invece alle lipoproteine a bassa densità LDL).

I trigliceridi viaggiano in lipoproteine a bassissima densità (VLDL). Durante la circolazione, le cellule dei tessuti periferici trattengono gli acidi grassi impoverendo progressivamente le VLDL di trigliceridi: si formano le IDL (lipoproteine a media densità).

Quando le IDL si impoveriscono ulteriormente di trigliceridi diventano LDL, ad altissimo contenuto di colesterolo. Le LDL sono captate dai tessuti, che in caso di necessità prelevano il colesterolo. Le HDL consentono, invece, di portare il colesterolo in eccesso dai tessuti al fegato, riversandolo nella bile e inibendo la produzione endogena.

Il contenuto di colesterolo della dieta italiana è stimato in 375 mg sulla base delle tabelle di  composizione e in 317 mg sulla base di determinazioni analitiche, molto al di sopra della soglia consigliata.

Strategie per il controllo del colesterolo

Approccio farmacologico

Le forme di ipercolesterolemia più gravi sono quelle familiari, in cui esiste un difetto su base genetica che non consente il corretto mantenimento dei livelli di colesterolo, a prescindere dallo stile di vita. In questi casi la terapia più utilizzata è quella con farmaci ipocolesterolemizzanti, in grado di agire a diversi livelli sul metabolismo delle lipoproteine.

In particolare le statine risultano efficaci nell’abbassare i livelli di colesterolo circolante, inibendo l’enzima idrossi-metil-glutaril Coenzima A (HMGCoA) reduttasi, che normalmente regola la sintesi intracellulare di colesterolo.

Tuttavia, in certi casi, per la presenza di polimorfismi dell’HMGCoA reduttasi, target molecolare del farmaco, e/o l’associazione con altri difetti è necessaria una terapia farmacologica a “doppia inibizione”, che prevede la somministrazione di statine insieme ad un inibitore dell’assorbimento del colesterolo alimentare come il 2-azetadinone.

Approccio dietetico

Il primo approccio terapeutico nelle forme lievi di ipercolesterolemia si basa essenzialmente su modificazioni della dieta e dello stile di vita. In questo contesto, recenti indicazioni nutrizionali incoraggiano il consumo di prodotti addizionati con fitosteroli, ormai facilmente reperibili in commercio.

Numerose evidenze scientifiche e cliniche, hanno dimostrato, infatti, che i fitosteroli esercitano una significativa azione ipocolesterolemizzante e potrebbero pertanto rappresentare un ulteriore strumento per la riduzione del rischio cardiovascolare.

Anche in caso di severe ipercolesterolemie l’attenzione dei ricercatori si è andata sempre più focalizzando su una strategia terapeutica che abbini la terapia farmacologica ad un adeguato stile di vita, nell’ambito del quale viene suggerita l’assunzione di prodotti contenenti fitosteroli.

Ciò potrebbe consentire di ridurre le dosi di farmaci, come le statine, che devono essere assunti per tutta la vita e che non sempre sono ben tollerati. In particolare, gli effetti benefici esercitati dall’assunzione contemporanea di statine e Steroli o Stanoli Vegetali sulla riduzione del colesterolo LDL (Low Density Lipoprotein) si sommano, come dimostrato da numerose evidenze scientifiche.

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